Cronostoria del fenomeno dei Supereroi nei Fumetti
Numero 12 - Aprile 2020
LA LUNGA ESTATE DEL '39
Parte VI°: In The Quality We Trust
Il contenuto di questo sito è per la maggior parte legale. Tutti i fumetti qui riprodotti sono fuori dai diritti di copyright. I diritti sulle traduzioni qui riprodotte sono riservati; per maggiori informazioni contattare la redazione di fogliesulfiume.: fogliesulfiume@hotmail.com.
Le Nostre Serie
Big Bill, Le Casseur
Consigli per la lettura: da pc basta centrare il riquadro sottostante con il fumetto e cliccare sulle frecce che compaiono sulle tavole, a destra e sinistra, per voltare pagina avanti e indietro.
Da cellulare, i-pad e tablet: cliccando al centro della tavola il fumetto si aprirà a tutto schermo e basterà scorrere il dito sul fumetto per spostarsi avanti e indietro.
E Buona Lettura!
Big Bill
"Le Casseur"
Chott (Pierre Moucho - nato nel 1911, morto nel 1966 a Montbard, Francia), insieme a J-K Melwyn Nash (Marcel Navarro), ha creato Big Bill le Casseur nel 1947, in un albo di dodici pagine, e al prezzo di 12 fr. Chott generalmente disegnava solo le copertine. Tuttavia, si avverte chiaramente la sua influenza in molte tavole fortemente impregnate dell'atmosfera di Fantax, ovvero dove sono presenti sangue e macelli vari.
Big Bill - Le Casseur venne pubblicato per ben 94 numeri, nonostante le numerose cause intentate contro il suo editore Mouchot: alcune vignette visibilmente audaci (sopratutto per l'epoca), anche se erano realizzate con le buone intenzioni, disegni realmente innocui, provocarono la fragile tolleranza culturale di una nazione appena uscita provata dalla guerra. Chott, coraggioso e avventuriero, era stato egli stesso in pericolo, spesso personalmente esposto alla morte sia nel periodo trascorso nella Legione Straniera, che in quello della Resistenza. Queste durissime, fisiche, esperienza di vita, appaiono inevitabilmente nei suoi disegni. Tuttavia, Chott dovette accettare alcuni sacrifici per prolungare più possibile la vita del suo eroe, come nasconderlo sotto una maschera.
Maltrattato, perseguitato dalle leggi morali e dai suoi rivali politicizzati catto-comunisti francesi, e poi, infine, una lunga serie di processi che gli infliggono oltre ad una vera e propria minaccia finanziaria, una condanna in tribunale (che portò alla promulgazione della famigerata legge sulla censura del 1949), lasceranno Mouchot angosciato e senza soldi.
Big Bill Spaccatutto scomparve dopo il quinto numero di Rancho nel 1955. Esausto e rovinato, il creatore Mouchot-Chott, è costretto a vendere le sue Edizioni Rhodanian a Edit Europ, un
Pierre Mouchot
"Chott"
liquidatore che si limiterà a vendere gli articoli invenduti e a realizzare alcuni titoli di una effimera pubblicazione.Tuttavia, Chott portò nuova linfa ai fumetti del dopoguerra, arrivando ad influenzare avrebbe influenzato molti autori del nostro tempo.
Nel 1961, Big Bill compare nel numero 1 di Colorado (durato solo quattro numeri), pubblicato da Edit Europ. Si trattò, infatti, solo della ristampa del primo episodio del 1947, dopo un massiccio passaggio attraverso le forbici del censore: così Big Bill può definitivamente perdere quella storica maschera tanto scomoda a Chott, e la lettera C, maiuscola, del fracassante Casseur stampata sul suo petto, viene sostituita da una B (Big Bill) perfettamente innocua.
Nel maggio 2012, le Éditions du Bleu et Noir hanno ristampato le prime 10 emissioni di questa serie in un volume unico che viene venduto a prezzo d'oro in boutique specializzate.
Big Bill è un eroe molto muscoloso. Uccide perche' e' spietato. E' un vigilante solitario che sostituisce forza di polizia e giudici, i quali falliscono quotidianamente nel loro compito. L'influenza del Cow boy mascherato di Lone Ranger, i cui racconti erano pubblicati in Francia nel 1939 su "HOP-LA!", è più che plausibile. Perché proprio come Lone Ranger è aiutato dall'indiano Tonto, Big Bill Spaccatutto è supportato da Jaguar, uno di quei pelle rossa che sfogano piacevolmente fiumi di bava per ogni nemico inchiodato a terra. Per quanto riguarda
Big Bill: si rompe i denti, si sloga le mascelle, si schiaccia le vertebre..... e quando riesce a venir fuori da una delle imprese più impossibili, è storpio.I personaggi e le trame non avevano nulla da spartire con il periodo del successivo Nuovo Western. In genere, si trattava di racconti poco documentati alla realtà storica, con una visione distorta dell’epopea americana, parecchio manichea come andava di moda all'epoca, con il cow-boy descritto come leale giustiziere errante della prateria, contrapposto all’indiano, selvaggio e sanguinario nemico dei visi pallidi (vedi Masked Ranger, The Ermine, Phantom of the hills da noi pubblicati).
Alcuni dei grandi personaggi dell'avventura degli anni '30 e '40 (Flash Gordon e Secret Agent X-9 di Alex Raymond, Tarzan di Burne Hogarth, Phantom di Ray Moore, Superman di Joe Schuster) sono stati certamente copiati, ma il plagio più evidente è tratto da una storia di Tex disegnata da Aurelio Galleppini, dove l'episodio pubblicato dal n°69 al 75 è viene praticamente ricopiato, come si può vedere dall'immagine seguente.
Big Bill Le Casseur venne pubblicato anche in Italia, nel 1949, dall’editore genovese Giovanni De Leo, che tradusse solo 41 dei 94 numeri originali apparsi fra il 1947 e il 1954. Gli albi italiani erano in formato digest, non spillati. Avevano tutti una sgargiante copertina a colori, che virava sul rosso (richiamo sanguigno dei racconti pubblicati), composta sempre da un collage di figure guizzanti dell’eroe contro i suoi nemici, un marchio distintivo delle produzioni Chott. In effetti l’eroe rompeva con gli schemi classici del cow-boy romantico di certa cinematografia dell’epoca e si faceva notare per l’eccessiva violenza contenuta nelle storie. A tale proposito, è rappresentativa la vignetta del quarto numero in cui l’eroe scalpa il capo Comanche Becco di Lepre, scena mai disegnata prima nei fumetti! Ma anche nel primo episodio (che vi apprestate a leggere sotto) apre
letteralmente in due la testa di un indiano con una scure (cosa che credo manco Zagor abbia mai mostrato, eppure la scure è la sua prima arma...).
Sulla produzione De Leo, si formeranno coloro che diventeranno i soggetti principali della nascita del fumetto italiano, da Galep fino a Galieno Ferri. Ed è proprio Ferri (l'autore principale di Zagor) a formarsi più di altri, non solo ridisegnando qualche copertina, ma addirittura disegnando completamente un nuovo episodio di Big Bill Le Casseur, il numero 24 (che vedete a fianco), dal titolo "Il Lago dei
Caribù". Fin dalla copertina si riconosce il tratto, anche se non ancora fluidissimo, dell'autore dello Spirito con la scure. Risulta alquanto evidente come Big Bill Le Casseur sia stato alquanto determinante nella futura creazione dell'aspetto grafico di Zagor.
Nel 2012 le Editions du Bleu et Noir hanno rieditato i primi 10 numeri di Big Bill Le casseur in un unico volume. In Italia invece, i numeri di De Leo sono invece stati riprodotti anastaticamente dalle Edizioni Camillo Conti qualche anno fa.
Big Bill, Le Casseur
01 - Il Re dei Cow-Boy
Una breve nota sul fumetto che vi apprestate a leggere: in memoria della testata italiana originale che pubblicò Big Bill per la prima volta, abbiamo preferito lasciare il soprannome Le Casseur non tradotto, sia in copertina che sui credit, mentre nel testo del fumetto verrà usata Spaccatutto.
Storia & Disegni: Chott
Traduzione: F. Lombardo
Lettering e Adattamento: MLC